La terapia si basa su tre principali linee di trattamento:
CONSERVATIVO: viene scelta nei casi in cui non è evidente un deficit neurologico o uno stato irritativo corticale, e si preferisce la terapia medica e il follow-up radiologico.
CHIRURGICO: consiste nell’evacuazione dell’ematoma in anestesia locale, mediante un’incisione di 2-3 cm e un singolo foro di trapano. Si posiziona quindi un drenaggio che viene normalmente rimosso entro 48 ore.
ENDOVASCOLARE: intrapresa in caso di fallimento della terapia medica conservativa o in caso di recidiva di ematoma sottodurale cronico dopo una terapia chirurgica. È possibile procedere all’embolizzazione dell’arteria meningea media, prevenendo quindi il rifornimento dell’ematoma e favorendone il progressivo riassorbimento.
L'ematoma sottodurale cronico si verifica quando c'è una raccolta di sangue nello spazio sottodurale che cresce gradualmente a causa di un meccanismo osmotico su base infiammatoria.
Le cause sono generalmente traumi o microtraumi cranici, spesso ignorati durante l'anamnesi, che si verificano principalmente in pazienti di età avanzata.
L'ematoma in crescita può comprimere il tessuto cerebrale sottostante, causando sintomi come deficit neurologici, alterazioni della coscienza o crisi epilettiche.
L'ematoma sottodurale cronico è molto comune nella popolazione anziana e la diagnosi può essere spesso ritardata.
Di solito, la diagnosi viene effettuata mediante una tomografia computerizzata (TC) senza mezzo di contrasto, che può essere integrata con ulteriori esami di secondo livello in base alle necessità del paziente.